Uno dei libri più belli e avvincenti che abbia letto negli ultimi tempi. Bill Bryson, sessantaquattrenne dell'Iowa, già autore di parecchi saggi (La vita è un teatro: la vita e l'epoca di William Shakespeare, Breve storia di (quasi) tutto) e diari di viaggio (In un paese bruciato dal sole: l'Australia, Una passeggiata tra i boschi, America perduta: in viaggio attraverso gli USA), ci offre uno spaccato dei ruggenti Anni Venti americani, facendoci assistere agli eventi dell'epoca e alle imprese dei suoi protagonisti - due su tutti: Babe Ruth e Charles Lindbergh - come se stessero prendendo forma dinanzi ai nostri occhi.
Vi troverete l'epopea dei primi eroici aviatori, dei grandi campioni del baseball e del pugilato, il proibizionismo e la Chicago di Al Capone, la vicenda di Sacco e Vanzetti, i primi sentori del crollo del '29, la metamorfosi del cinema, e molto altro ancora: il tutto costruito mescolando l'accuratezza della ricerca storica, la lucidità della critica giornalistica, e narrato con ironia e uno stile fluido da romanziere smaliziato.
Bill Bryson ha inventato un genere, e si vorrebbe davvero che non smettesse più di raccontare.
Ennesimo centro per Guanda.
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