E' consigliato parlare con gli sconosciuti ...

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venerdì 24 maggio 2013

The Ex Unbound

The Ex & Brass Unbound - Enormous Door (Ex Records, 2013)

The Ex sono tra le band che maggiormente incarnano quello spirito che, su un piano artistico, intellettuale ed umano, apprezzo ed ammiro non solo in ambito musicale ma di approccio all'esistenza e all'Altro in senso lato. Un approccio caratterizzato dalla curiosità per le piste poco battute e per i sentieri inesplorati, dall'attenzione per le briciole - raccolte, valorizzate e tramutate in sostanzioso companatico, da legami intessuti che trascendono la dimensione del qui ed ora del viaggio e dell'esperienza immediata. Enormous Door è per lo più composto da materiale inedito, con l'eccezione di un brano - Bicycle Illusion - contenuto nel precedente (splendido) lavoro Catch My Shoe (Ex Records, 2010). Il sound e la filosofia di fondo sono i medesimi che animano le ultime prove dal vivo e in studio: i recenti tour con Getatchew Mekurya e le collaborazioni/commistioni rispetto alle quali i Nostri non sono di certo nuovi (vedi le passate esperienze col violoncellista Tom Cora, per citarne una) rappresentano un bagaglio che ha ormai inevitabilmente e felicemente contaminato il modo di viversi come musicisti e artisti. Gli spunti sono situabili in una zona ibrida dove il consueto post-punk civicamente e politicamente consapevole, marchio di fabbrica della band, si allaccia in maniera naturale e feconda ad echi africani e alla musica popolare etiope nello specifico (Belomi Benna). E, per un Getatchew Mekurya che a questo giro riposa, c'è il dream-team Brass Unbound che subentra con una corazzata di fiati a tratti epici, a tratti scomodi, sempre graffianti.

Al momento questa è la mia musica da sogno.


The Ex + Brass Unbound

  • Andy Moor - guitar, baritone guitar
  • Terrie Hessels - guitar, baritone guitar
  • Arnold de Boer - vocals, guitar, sampler
  • Katherina Bornefeld - drums, vocals
  • Mats Gustafsson - baritone sax
  • Ken Vandermark - tenor + baritone sax, clarinet
  • Wolter Wierbos - trombone
  • Roy Paci - trumpet

Tracklisting

  • 1. Last Famous Words (5:56)
  • 2. Every Sixth Is Cracked (6:29)
  • 3. Belomi Benna (4:32)
  • 4. Red Cow (3:28)
  • 5. Our Leaky Homes (4:21)
  • 6. Bicycle Illusion (7:04)
  • 7. We Are Made Of Places (5:20)
  • 8. Theme From Konono No.2 (7:08)

mercoledì 22 maggio 2013

Il disco che non ti aspetti


 
Incredibile! Un disco di Pat Metheny che non mi provoca sonnolenza, tutt'altro! Sarà l'effetto del benefico contagio con la Tzadik, fatto sta che è l'uscita dei Book Of Angels che ultimamente mi ha più colpito. Bravi Pat, Zorn & Co!

La pubblicazione avviene in contemporanea per Tzadik e Nonesuch, dunque è probabile che troviate due copertine e grafiche differenti, entrambe sul rosso, ma il materiale è il medesimo. A proposito, che belle queste collaborazioni tra label illuminate!


Pat Metheny - Tap: Book Of Angels Vol. 20 (Tzadik/Nonesuch, 2013)


Musicisti:

Pat Metheny: tutto meno la batteria

Antonio Sanchez: batteria

martedì 21 maggio 2013

Paolo Angeli, Musicista di Bordo


Paolo Angeli, ovvero una one-man band. Chitarra sarda modificata, viene definito lo strumento che lui non si limita a suonare, ma del quale è anche in certo modo artefice, inventore e padre, e col quale intrattiene un rapporto che non saprei come altrimenti descrivere, se non speciale.

A piedi nudi, consuete bermuda e maglia a strisce: Paolo Angeli è un Billy Budd del Mediterraneo, che dalla natìa terra sarda è approdato sulle coste nord africane e medio orientali, ma che non ha temuto di valicare le Colonne d'Ercole andando alla ricerca di nuovi suoni e intessendo dialoghi con musicisti di oltre confine (Fred Frith, Hamid Drake, Mats Gustaffson), per una musica che si pone come inafferrabile, in grado di disorientare anche il più abile cartografo.

Una musica della quale conta esperirne, fenomenologicamente, l'intreccio di vibrazioni e suggestioni di cui è intrisa.



Paolo Angeli - Sale Quanto Basta
(Arti Malandrine/Goodfellas, 2013)

domenica 19 maggio 2013

SuomiJazz Rulez

Rakka - Soutu (Nordic Notes, 2012)
Alamaailman Vasarat - Valta (Nordic Notes, 2012)


Che genere di musica potrebbero fare due band finlandesi dai nomi impronunciabili, come Rakka e Alamaailman Vasarat?



Alamaailman Vasarat

Se passano dalle mie parti significherà pur qualcosa, e d'altronde non avrei nemmeno posto la domanda se tra le pieghe dei moniker impossibili e delle copertine enigmatiche non si fosse nascosta una sorpresa. L'estrazione dei musicisti coinvolti è, fondamentalmente e chiaramente, jazz.

Valta (Nordic Notes, 2012) è un labirinto di suoni e composizioni tra il medio oriente, la penisola balcanica e tentazioni metal. Da non credere, ma nonostante l'eterogeneità degli spunti e delle latitudini il risultato finale risulta coeso e godibilissimo.



Rakka


Soutu (Nordic Notes, 2012) punta decisamente verso il continente africano, non tralasciando aromi e spezie mediterranee. Ethio-jazz, afrobeat, psych-funk dell'Africa Occidentale, di un'immediatezza ed un'eleganza non comuni e, anche qui, con uno sbalorditivo senso di continuità tra i diversi territori esplorati. Sembra che strizzino l'occhio sussurrando all'ascoltatore "Guarda che ti stiamo prendendo in giro", ma al contempo conquistano facendo solo vagamente intuire un quid inafferrabile che, al di là di latitudini e coordinate, non si saprebbe bene dove collocare.





giovedì 16 maggio 2013

Vi dico la verità: Willie Wright è tornato e non è un sogno

Willie Wright - This Is Not a Dream (Green Coil Records, 2012)

Non è un sogno, è il primo album di Willie Wright da 34 anni a questa parte! Legittimo che possiate obiettare: e chi fu costui? In effetti questo Carneade della musica black mi è rimasto ignoto sino a quando non mi sono imbattuta nello splendido Telling The Truth (1978), ristampato dalla Numero Group poco tempo fa. Ovvero: un blend aromatico di soul, jazz, folk ora acustico ora corale-orchestrale, ora Terry Callier, ora Ritchie Havens, ma con un'impronta musicale ed interpretativa personalissima, innervata di un coraggio e un'umiltà di fondo davvero ammirevoli.


giovedì 9 maggio 2013

Voodoo Analogico


Il 31 maggio, alle 21.30, tutti a Novara nel Cortile del Broletto per assistere alla performance del togolese Peter Solo!  Una bomba afro-groove a 360 gradi, tra afrobeat,  ritmi in levare e accenti psichedelici, che sono curiosissima di ascoltare dal vivo dopo l'ottimo Analog Voodoo (Buda Musique, 2013).

  

Anche quest'anno Novara Jazz porta un po' di sacrosanta vitalità artistica e musicale anche nelle mie zone ;-)
N.B.: altro highlight del programma della manifestazione: Wadada Leo Smith giovedì 6 giugno presso l'Auditorium Cantelli!