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lunedì 4 maggio 2015

Stupidità senza fine

--> Texas, sparatoria al concorso di vignette (in negativo) su Maometto.

WASHINGTON - Sparatoria in Texas ad un concorso di vignette sul Profeta: due le vittime – gli assalitori – mentre un agente è rimasto ferito in modo lieve. Obiettivo il Curtis Culwell Center di Garland, sobborgo di Dallas, dove era in corso la «gara» promossa dall’American Freedom Defense Initiative che aveva offerto 10 mila dollari per il miglior disegno (in negativo) su Maometto. Un appuntamento a rischio, tanto è vero che gli organizzatori avevano ingaggiato una quarantina di guardie private. (LEGGI IL RESTO)


Continuo a rimanere attonita dinanzi a tanta e tale stupidità, né riesco a vedere o cogliere in cosa consista questa sbandierata (e vituperata) "libertà". Una simile perplessità mi ha colpito, giorni fa, nel leggere il titolo - proposto da un'insegnante ad un suo alunno - di una tesina di terza media: "Il terrorismo e la difesa dell'identità". Ho subito pensato, quale identità? Di che si tratta? E l'identità di chi, poi?
Le intuizioni - purtroppo in Italia non granché diffuse, se non entro specifici settori della salute mentale - di un grande antropologo e psichiatra, Georges Devereux (nato Georgy Dobo), fanno molto riflettere in tal senso, mostrandosi in tutta la loro attualità e risuonando (oggi, 4 maggio 2015, alla luce dei recenti fatti di cronaca) come un inquietante presagio.


"L'oggetto di questo studio è la fantasia che possedere un'identità sia un'autentica arroganza capace, automaticamente, di incitare gli altri ad annientare non solo questa identità ma anche l'esistenza stessa del presuntuoso per mezzo, in genere, di un atto di cannibalismo che trasforma il soggetto in oggetto".

-- GEORGES DEVEREUX (da una conferenza tenuta a Parigi nel 1964, dal titolo "La rinuncia all'identità: difesa contro l'annientamento").

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