E' consigliato parlare con gli sconosciuti ...

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giovedì 8 settembre 2016

Il naufragio della speranza ... ?







Che tristezza.


"Vorrei però dire questo: gli abitanti di Calais che, come la prode Clémentine, vanno nel campo con stivali di gomma e zaino in spalla per aiutare, curare e informare, dicono quello che dicono tutti i volontari, di qualsiasi nazionalità, e che in un primo momento mi è sembrato solo un'irritante forma di romanticismo da missionari, ma che, ne sono convinto, corrisponde al vero: la Giungla è, sì, un incubo di miseria e di insalubrità, in cui succedono cose terribili, regolamenti di conti e stupri, e in cui non abitano solo pacifici ingegneri, studenti zelanti e virtuosi perseguitati politici, tutt'altro, ma vi si percepisce anche qualcosa di estremamente esaltante: un'energia, una straordinaria fame di vita, quelle che hanno spinto tanti uomini e donne ad affrontare un viaggio lungo, travagliato, eroico, di cui Calais, che pure sembra un vicolo cieco, è solo una tappa. Ed è questo, mi pare, il senso del graffito realizzato da Bansky su un muro di cemento all'ingresso della Giungla".

-- Emmanuel Carrère, A Calais (Adelphi, 2016)

1 commento:

  1. Purtroppo il crollo del muro di Berlino fu una speranza illusoria, perché tanti altri stanno sorgendo.

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